Birds don’t sing in caves

Vi propongo una mia riflessione sulla libertà e sulla nostra unicità e il nostro modo d’imparare dalla vita. Una riflessione, questa, nata dalla frase di Thoureau: gli uccelli non cantano mai nelle caverne.

Uno dei più grandi difetti di noi esseri umani è quello d’imporci sugli altri, reputiamo il nostro sistema di credenze e valori l’unico sistema universale esistente, sia in modo conscio che inconscio. E così la società, i parenti, gli amici e i professori proiettano delle aspettative su di noi.

La nostra unicità e potenzialità di essere viene sovente assoggettata dagli altri che fanno ombra alla nostra luce. Gabbie, reti, recinti. Caselle, per gli esseri umani. La nostra espressività deve essere incasellata in un qualcosa che qualcun’altro ha deciso per noi.

Confiniamo ciò che possiamo o non possiamo essere e spesso ci accontentiamo di essere ciò che non siamo mai stati. Nessuno merita di vivere una tale tragedia nella propria vita. Divincolarsi dalle credenze, dai giudizi e aspettative. La prima cosa da fare per raggiungere la coscienza del nostro valore e riconoscerlo é imparare ad essere liberi di fare errori.

Imparare non sopporta l’imperativo. Non c’è apprendimento senza libertà, per imparare bisogna essere liberi. Senza giogo, senza imposizione da terzi.

Vorrei molte persone capissero che è inutile affermare il personale modo di essere su altri mille modi diversi di pensare, vivere e sentire. Quando viaggio solo e leggo sento di imparare molto. Imparo perché libero di scegliere. Ascolto. Scelgo il cammino. Alla fine del cammino capisco che ho ancora tanto da percorrere e mi rendo conto che non so mai abbastanza, per questo imparo. E la differenza rappresenta sempre un pregio non un deficit. Dalla differenza che traggo la più grande somma, dove imparo costantemente a relazionarmi con me e il mondo. L’unicità della persona.

Quando qualcuno invece ordina d’imparare, il cammino da seguire, non considera l’unicità. In questo modo rovina una sensibilità, frantuma la potenzialità espressiva ed emotiva di una persona.

Lo vedo per le strade e nelle piazze, persone un po’ troppo cresciute e dai sogni infranti che hanno smesso di sognare come quando facevano da bambini. Ho visto tanti volti, e tra il mucchio ho visto perdere il brillare delle loro pupille per colpa di qualcuno che ha sempre imposto loro che cosa fosse giusto.

Per imparare c’è bisogno di libertà e la libertà è amore per se stessi.

L’amore, parafrasando Saint-Exupery è il processo a cui dolcemente ti riconduco a te stesso. Andate fuori, trovate la vostra unicità, e imparate liberi.

“Gli uccelli non cantano mai nelle caverne” (Thoreau)

Vorrei andaste a cantare, fuori dalla vostra caverna.

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7 commenti

  1. Molto bello quello che hai scritto. A volte la libertà spaventa, ma è proprio vero: la libertà è amore per se stessi. Bisogna avere il coraggio e la forza di amarsi ogni giorno, e soprattutto nei momenti più oscuri.

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    • Sì, ultimamente sto leggendo un libro che tratta appunto di ciò che hai commentato tu, l’autore del libro è un professore italo-americano che da lezioni sull’amore(non inteso come una materia banale). Il professore si chiama Leo Buscaglia, forse ne hai sentito parlare. Le sue parole sono di rilevante aiuto per comprendere il valore di noi stessi e la libertà, in particolar modo quando passiamo momenti bui in cui non sappiamo cosa fare della nostra vita.

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